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domenica 6 novembre 2011

NO TAV

da anarchopedia.org

Il logo del movimento
NO TAV è un movimento attivo nella Val di Susa che si oppone alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, ovvero una parte del Progetto Prioritario 6 pianificato dall'Unione europea per collegare Lione fino al confine ucraino. Alberto Perino è il portavoce storico del movimento[1].

[modifica] Storia del movimento NO TAV

Nella foto: un momento della manifestazione del 6 novembre 2005
Il movimento NO TAV non ha una vera e propria data di inizio: esso nasce spontaneamente con le prime assemblee pubbliche tenutesi fin dai primi anni novanta nella Val Susa. Sinteticamente ecco i momenti e le dati cruciali del movimento No TAV Fonte: Torino-Lione, vent'anni dei No TAV:
  • Martedì 26 febbraio 1991
Lorenzo Necci annuncia la nascita del Tav • Lorenzo Necci, amministratore straordinario dell’Ente Fs, traccia nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Lavori Pubblici del Senato l’architettura della società finanziaria per l’alta velocità ferroviaria: nome definitivo Tav (treno alta velocità), capitale iniziale di 100 miliardi di lire, l’Ente sarà azionista di riferimento con almeno il 40% del capitale, il resto verrà da 11 soci bancari (Indosuez, Crédit Lyonnais, Banco di Napoli, Cariplo, Crediop, San Paolo di Torino, Credito Italiano, Comit, Bnl, Bancoroma, Deutsche Bank).
  • Lunedì 22 febbraio 1993
Al Politecnico di Torino il rumore della Tav • Al Politecnico di Torino, in un convegno organizzato dall’associazione Habitat (tecnici, medici, professionisti, operai, docenti del Politecnico, sindaci e amministratori della Val di Susa) viene fatto ascoltare il rumore dei treni ad alta velocità che dovrebbero collegare Torino e Lione.
  • Lunedì 28 marzo 1994
Trasporti, fissati a Creta nove “Corridoi paneuropei” • A Creta (Grecia) si conclude la seconda Conferenza Paneuropea dei Trasporti (inizio dei lavori il 26 marzo): vengono individuati 9 “corridoi” sui quali nei prossimi 10-15 anni andranno concentrati gli investimenti. L’Italia è interessata dal “Corridoio 5”: Venezia-Trieste/Capodistria-Lubiana-Maribor-Budapest-Uzzhorod-Lviv-Kiev.
  • Venerdì 7 ottobre 1994
Publio Fiori: «Cento miliardi per l’Alta Velocità» • Il ministro dei Trasporti Publio Fiori annuncia lo stanziamento di 100 miliardi di lire per la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità: «Il vero problema, adesso, è la Torino-Lione dove dobbiamo cominciare la progettazione e pensare al finanziamento, visto che solo a noi italiani servono 5.000 miliardi». E poi: «È una grande partita politica che stiamo giocando e che bisogna vincere. In caso contrario già dai prossimi anni rischiamo di vedere tutto il traffico ferroviario concentrato nel Nord dell’Europa e di esserne tagliati fuori insieme con i Balcani».
  • Sabato 10 dicembre 1994
L’Europa approva la Torino-Lione • Il consiglio europeo di Essen (Germania) inserisce tra i 14 progetti prioritari per il continente quello per la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, che lungo la direttrice Lione–Trieste–Capodistria–Divača–Lubiana–Budapest–confine ucraino completerà il “corridoio” n. 5 fissato dalla Conferenza di Creta del marzo 1994.
  • Sabato 11 marzo 1995
A Firenze la prima manifestazione antiTav • A Firenze si svolge la prima manifestazione delle associazioni contro l’Alta velocità ferroviaria.
  • Venerdì 23 agosto 1996
Bussoleno, molotov contro trivella Tav • Nella notte vengono lanciate due molotov contro una trivella posta nei pressi di Bussoleno (Torino) per verificare la conformazione del sottosuolo. Danni per un centinaio di milioni di lire, sul posto vengono tracciate scritte contro l’Alta velocità ferroviaria.
  • Mercoledì 27 novembre 1996
Bruzolo, No Tav bruciano cabina elettrica • All’altezza di Bruzolo (Torino) viene data alla fiamme una cabina elettrica disattivata della linea ferroviaria Torino-Modane. Lievi i danni, vengono lasciate scritte murali contro il Tav.
  • Domenica 26 gennaio 1997
Nuova azione dei No Tav a Crotte di Chianocco • In borgata Crotte di Chianocco (Torino), accanto alla strada provinciale, viene gettato liquido infiammabile sulle parti elettriche e sul quadro dei comandi di una trivella: danni per una ventina di milioni di lire, sul luogo vengono tracciate scritte contro il Tav. Il pubblico ministero Maurizio Laudi, incaricato delle indagini, indica gli anarchici come possibili autori dei sabotaggi.
  • Giovedì 6 febbraio 1997
A Mompantero, i No Tav contro le trivelle • Nei pressi di Mompantero (Torino) viene fatto saltare un generatore di corrente di un cantiere dove sta operando una trivella: danni per una trentina di milioni di lire, sul posto vengono lasciate scritte contro il Tav.
  • Mercoledì 21 maggio 1997
No Tav, bruciata trivella a Moetto • In località Moetto (Torino) viene bruciata una trivella per le prospezioni: danni complessivi per circa settanta milioni di lire.
  • Sabato 29 novembre 1997
Un flop la manifestazione contro gli attentati No Tav a Bussoleno • A Bussoleno (Torino) si tiene una manifestazione organizzata da partiti, sindacati e Chiesa per protestare contro gli attentati all’Alta velocità: sfilano amministratori comunali ed esponenti di partito, la gran massa dei valsusini rimane a casa. I giornali locali parlano di «pochi cittadini che hanno risposto all’appello lanciato dalle istituzioni».
  • Giovedì 5 marzo 1998
Arrestati Silvano Pelissero, Edoardo Massari e Maria Soledad Rosas • Gli anarchici Silvano Pelissero, Edoardo Massari (detto Baleno) e Maria Soledad Rosas (argentina, detta Sole) vengono arrestati con l’accusa di appartenere all’organizzazione eco-terrorista “Lupi Grigi”, responsabile di una serie di attentati in Val Susa contro la linea ad alta velocità Torino-Lione.
  • Sabato 28 marzo 1998
No Tav, Edoardo Massari suicida in carcere • L’anarchico Edoardo Massari detto “Baleno”, 35 anni, arrestato il 5 marzo insieme a Silvano Pelissero e Maria Soledad Rosas con l’accusa di far parte dell’organizzazione eco-terrorista “Lupi Grigi”, responsabile di una serie di attentati in Val Susa contro la linea ad alta velocità Torino-Lione, muore suicida nel carcere torinese delle Vallette.
  • Sabato 11 luglio 1998
No Tav, si suicida anche Maria Soledad Rosas • L’anarchica argentina Maria Soledad Rosas detta Sole, 24 anni, arrestata il 5 marzo insieme a Silvano Pelissero ed Edoardo Massari con l’accusa di far parte dell’organizzazione eco-terrorista “Lupi Grigi”, responsabile di una serie di attentati in Val Susa contro la linea ad alta velocità Torino-Lione, muore suicida nella comunità “Sottoiponti” di Bene Vagienna, dove sta scontando gli arresti domiciliari. Massari, suo compagno, si era suicidato il 28 marzo.
  • Venerdì 12 ottobre 2001
Pietro Lunardi e Jean-Claude Gayssot d’accordo per la Torino-Lione • Il governo italiano e quello francese accettano il programma 2001-2012 per la realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione. I ministri dei Trasporti, Pietro Lunardi e Jean-Claude Gayssot, inviano una nota alle rispettive Commissioni intergovernative in cui per la prima volta vengono fissate date precise per dare il via ai lavori: progetto esecutivo entro il 2004, partenza dei cantieri nel 2005, completamento entro il 2012.
  • Sabato 31 maggio 2003
Marcia No-Tav a Borgone a Bussoleno (Val di Susa) • Quindicimila persone marciano da Borgone a Bussoleno (Torino) contro l’alta velocità ferroviaria. Alida Benetto, sindaco di Bussoleno, avverte: «Questa marcia è stata una grande lezione di democrazia, tutti d’ora in poi dovranno capire che prima di entrare nella nostra valle con nuove devastanti infrastrutture dovranno avere anche il consenso delle amministrazioni locali».
  • Sabato 4 giugno 2005
Nuova marcia anti-Tav da Susa a Venaus • Uomini di chiesa, agricoltori, famiglie, scolaresche, un paio di bande municipali e un folto gruppo di sindaci, da Venaria a Moncenisio, partecipano a una marcia anti-Tav da Susa a Venaus (tutti i comuni fanno parte della provincia di Torino).
  • Lunedì 31 ottobre 2005
No Tav, fermati i sondaggi in Val di Susa • “I No Tav” della Val di Susa fronteggiano per ore la polizia in assetto da guerriglia urbana e riescono a fermare i sondaggi sui terreni alle pendici del Roccia Melone, propedeutici ai cantieri dell’alta velocità ferroviaria. Le proteste iniziano in mattinata con lo stop ai treni sulla linea ferroviaria internazionale Torino-Modane (bastano alcune decine di persone sui binari alla stazione di Bussoleno), la situazione precipita verso mezzogiorno quando a Mompantero le forze dell’ordine cercano di rimuovere il blocco dei manifestanti (un migliaio guidati da sindaci e assessori di vari comuni della provincia di Torino) che cercano di impedire l’accesso ai luoghi dei sondaggi. Sette persone vengono portate all’ospedale di Susa (tra loro una vigilessa e un carabiniere, tutti vengono dimessi dopo le medicazioni del caso). Una decina di denunce per violenza a pubblico ufficiale, gli ultimi scontri si verificano alle 17.30, in serata i manifestanti lasciano spontaneamente i presidi e la Polizia riprende il controllo della zona.
  • Sabato 5 novembre 2005
Anti-Tav, “bomba” e fiaccolata • All’una di notte, sulla statale 25 del Moncenisio tra Susa e Giaglione (provincia di Torino), grazie a una segnalazione telefonica anonima viene trovato un candelotto contenente 200 grammi di esplosivo da cava sistemato in un contenitore da videocassetta: l’ordigno è privo di innesco e dunque innocuo, secondo gli inquirenti si tratta di un gesto dimostrativo legato alla forte tensione che esiste nella zona contro la progettata linea ad alta velocità Torino-Lione. In serata quindicimila persone manifestano la loro contrarietà al progetto con una fiaccolata da Mompantero a Susa.
  • Mercoledì 16 novembre 2005
Val di Susa, ottantamila contro l’Alta velocità • Convinte che la ferrovia superveloce Torino-Lione possa ancora essere bloccata, decine di migliaia di persone (50-80mila) partecipano allo sciopero generale indetto in Val di Susa e marciano da Bussoleno a Susa (Torino).
  • Lunedì 5 dicembre 2005
La Torino-Lione: Pro, contro e perché • La Torino-Lione è un collegamento che rientra nei 30 progetti «Ten» dell’Unione Europea. [1] Sergio Romano: «Fra le vie di comunicazione progettate dall’Ue, ve n’è una che interessa particolarmente l’Italia. il corridoio n. 5, destinato a collegare Venezia, Trieste, Capodistria, Lubiana, Budapest, Uzgorod, Leopoli, con ramificazioni per Zagabria, Sarajevo, Bratislava. Se i treni Tav ci collegheranno alla rete francese, la Valle Padana sarà al centro di un grande sistema viario e ferroviario per i mercati ”maturi” dell’Europa occidentale e quelli molto promettenti dell’Europa danubiano balcanica. Se le linee piemontesi verso la Francia rimarranno quelle d’oggi, le merci e i servizi passeranno invece a nord delle Alpi». [2] Andrea Pininfarina, vicepresidente di Confindustria: «Stiamo parlando di un futuro distante quindici, vent’anni: con la crescita del commercio mondiale senza ferrovie veloci a quella data la penisola sarà diventata un’isola» [Leggi tutto l’articolo uscito sul Foglio del Lunedì]
  • Martedì 6 dicembre 2005
Blitz contro i No-Tav di Venaus • Nella notte le forze dell’ordine irrompono nel presidio No-Tav di Venaus (Torino) per porre fine all’occupazione dei terreni su cui dovranno essere allestiti i cantieri per la linea ferroviaria Torino-Lione (una ventina di feriti).
  • Mercoledì 1 marzo 2006
Mario Virano presidente dell’Osservatorio sull’Alta velocità • A Roma si svolge la seduta inaugurale dell’Osservatorio tecnico sulla linea ad alta velocità Torino-Lione istituito dal governo dopo gli scontri di Venaus del 6 dicembre 2005 tra manifestanti e forze dell’ordine. Alla presidenza è nominato l’architetto Mario Virano. Mercoledì 26 aprile 2006 Loyola de Palacio: «l’avvio della Tav slitta al 2010» • Loyola De Palacio, coordinatrice dell’Ue per il corridoio n. 5, presenta in prefettura a Torino, davanti a una cinquantina di sindaci dei comuni della Val di Susa, il rapporto europeo sull’Alta Velocità redatto dai cinque saggi comunitari: «Per completare studi e approfondimenti sulla Tav abbiamo davanti quattro anni. L’orizzonte di avvio dei cantieri potrebbe essere il 2010».
  • Sabato 7 luglio 2007
Troppo facile dare la colpa ai no-Tav Loris Dadam scrive a Lucia Annunziata su La Stampa: «Leggo sull’ultimo numero dell’Economist che i principali operatori ferroviari europei (fra i quali non v’è l’Italia) hanno costituito un’alleanza, chiamata Railteam, per la gestione coordinata della rete ferroviaria europea ad alta velocità. Sul sito www.railteam.eu compare una cartina della rete gestita, dalla quale risulta che già oggi l’attraversamento Est-Ovest dell’Europa avviene al di sopra delle Alpi». [Leggi tutta la lettera e la risposta]
  • Mercoledì 14 maggio 2008
Torino-Lione, Virano: tracciato entro giugno • Confermato dal governo nonostante avesse messo a disposizione il suo incarico, Mario Virano, capo dell’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione, fa sapere che lo stato di avanzamento dei lavori è «in coerenza con il programma previsto» e che entro la fine di giugno potrebbe essere presentata «un’ipotesi praticabile di tracciato».
  • Sabato 28 giugno 2008
Mario Virano ottiene il consenso delle comunità locali • Dopo tre giorni di lavori, i sindaci della Valle di Susa trovano un’intesa sulla linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione. Mario Virano, presidente dell’Osservatorio tecnico, ottiene il consenso delle comunità locali per una linea che impegni di meno il territorio: l’uscita della galleria di base viene spostata da Chiomonte a monte di Susa (a lato della galleria autostradale di Mompantero); il tunnel diventa lungo 57,1 chilometri, quattro in più di quelli ipotizzati nel primo progetto, di questi 12,1 sono in territorio italiano. I primi cantieri, si dice, apriranno già nel 2009.
  • Martedì 30 dicembre 2008
Torino-Lione, respinte dimissioni Mario Virano • Mario Virano, commissario straordinario del Governo per la Torino-Lione e presidente dell’Osservatorio tecnico incaricato di favorire un percorso concertato con tutte le parti in causa, presenta le sue dimissioni: «Ho rimesso il mandato alla Presidenza del Consiglio, date le difficoltà emerse nelle ultime sedute non ci sono le condizioni per mantenere gli impegni». A inceppare il meccanismo dell’Osservatorio il rifiuto dei due tecnici delegati dai sindaci della bassa Val di Susa a sedere al tavolo per approvare il calendario dei lavori. Il governo conferma la fiducia a Virano.
  • Domenica 10 gennaio 2010
La Val Susa si ribella • «È inutile che cerchiate di fare il gioco dei manifestanti buoni soverchiati dagli estremisti. Siamo tutti insieme, tutti uguali e determinati, nel limite della legalità: in valle non si pianta nemmeno un chiodo». Le parole di Doriana Tassotti, insegnante di cinquant’anni, aprono il remake del film girato a Venaus tra il 6 e l’8 dicembre del 2005. Cambiano la località e i panorami - siamo in frazione Traduerivi a Susa - ma copione e protagonisti sono gli stessi. Ieri le forze dell’ordine si sono limitate a controllare a distanza la manifestazione No Tav [Leggi tutto l’articolo di Maurizio Tropeano] Paolo Costa: «La Tav è un problema sottovalutato» • «La Tav è un problema sottovalutato: non è solo della Val di Susa, ma di mezz’Italia. Capisco gli Osservatori, le battaglie locali: ma a me, ad esempio, chi mi rappresenta? Come porto di Venezia, se avessi la Tav potrei vendermi meglio il mio ”transit time” con Port Said-Suez. Potrei aprirmi a un mercato francese che oggi mi è inibito». Paolo Costa, ex ministro dei Lavori pubblici, parla come numero uno dell’Autorità portuale di Venezia, ma anche nelle vesti di presidente del Gruppo di lavoro incaricato dalla Commissione Ue di individuare – in vista della revisione della lista dei progetti prioritari per le reti di trasporto trans-europee – quelle infrastrutture rilevanti per tutta l’Unione: porti, corridoi ferroviari, etc. «Nel 2005 ne erano stati individuati 30 ed era stato stabilito che nel 2010 ci sarebbe stata una revisione», spiega [Leggi tutto l’articolo di Fabio Pozzo]
  • Venerdì 29 gennaio 2010
Approvato tracciato Torino-Lione • L’Osservatorio tecnico approva all’unanimità il tracciato della Torino-Lione: 80 chilometri di ferrovia, il tunnel che collegherà Italia e Francia sarà lungo 57 chilometri e non sbucherà a Venaus o Chiomonte ma a Susa, dove ci sarà una stazione internazionale e da dove partirà un’altra galleria di quasi 20 chilometri che arriverà a Chiusa di San Michele. Al documento manca però l’approvazione dei sindaci dissidenti della Bassa Valle che, per bocca del neoeletto presidente della Comunità montana Sandro Plano, avvertono: «Quel tracciato è stato approvato senza di noi, che siamo 23 e 23 dei punti più caldi della valle».
  • Mercoledì 17 febbraio 2010
A Coldimosso arriva la 5ª trivella, assedio No Tav • A Coldimosso, frazione di Susa (Torino), l’arrivo della quinta trivella per gli scavi della Lione-Torino scatena la reazione di centinaia di manifestanti che mettono sotto assedio gli operai finché le forze dell’ordine non effettuano alcune cariche.
  • Venerdì 19 febbraio 2010
La lezione di Cavour ai No Tav Nuovi disordini in Val di Susa per i carotaggi sul percorso della Lione-Torino destinata a collegare la Francia, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto con i Balcani sino all’Ucraina. Un progetto di corridoio trasversale che ha lo scopo di favorire lo sviluppo di un grande mercato mitteleuropeo. E che dal punto di vista italiano ha anche l’obiettivo di trasformare il capoluogo del Piemonte da “città-officina” della Fiat in un’area metropolitana internazionale [Leggi tutto l’articolo del Foglio] Mercoledì 22 giugno 2011 Ultimatum Ue a Matteoli sulla Tav • Il commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas scrive al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli per avvertirlo che «se i lavori della Tav non partono entro il 30 giugno l’Europa toglierà i soldi che ha destinato all’opera».
  • Lunedì 27 giugno 2011
Rimosso presidio No-Tav in Val di Susa • Le forze dell’ordine sbaragliano il presidio No-Tav di Maddalena di Chiomonte (Torino) e consegnano l’area alle ditte Italcoge e Martina che dovranno approntare il cantiere per il cunicolo geognostico della Maddalena, il primo della linea ferroviara Torino-Lione (una trentina di feriti tra agenti e manifestanti).
Questa voce è in corso di lavorazione e quindi è incompleta, se puoi migliorala adesso. Te ne sarà grata tutta la comunità di Anarchopedia.

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