NO TAV è un movimento attivo nella Val di Susa che si oppone
alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, ovvero
una parte del
Progetto Prioritario 6 pianificato dall'
Unione europea per collegare Lione fino al
confine ucraino. Alberto Perino è il portavoce storico del movimento
[1].
[modifica] Storia del movimento NO TAV
Nella foto: un momento della manifestazione del 6 novembre 2005
Il movimento NO TAV non ha una vera e propria data di inizio: esso nasce
spontaneamente
con le prime assemblee pubbliche tenutesi fin dai primi anni novanta
nella Val Susa. Sinteticamente ecco i momenti e le dati cruciali del
movimento No TAV Fonte:
Torino-Lione, vent'anni dei No TAV:
Lorenzo Necci annuncia la nascita del Tav
• Lorenzo Necci, amministratore straordinario dell’Ente Fs, traccia nel
corso di un’audizione davanti alla Commissione Lavori Pubblici del
Senato l’architettura della società finanziaria per l’alta velocità
ferroviaria: nome definitivo Tav (treno alta velocità), capitale
iniziale di 100 miliardi di lire, l’Ente sarà azionista di riferimento
con almeno il 40% del capitale, il resto verrà da 11 soci bancari
(Indosuez, Crédit Lyonnais, Banco di Napoli, Cariplo, Crediop, San Paolo
di Torino, Credito Italiano, Comit, Bnl, Bancoroma, Deutsche Bank).
Al Politecnico di Torino il rumore della Tav
• Al Politecnico di Torino, in un convegno organizzato dall’associazione
Habitat (tecnici, medici, professionisti, operai, docenti del
Politecnico, sindaci e amministratori della Val di Susa) viene fatto
ascoltare il rumore dei treni ad alta velocità che dovrebbero collegare
Torino e Lione.
Trasporti, fissati a Creta nove “Corridoi paneuropei”
• A Creta (Grecia) si conclude la seconda Conferenza Paneuropea dei
Trasporti (inizio dei lavori il 26 marzo): vengono individuati 9
“corridoi” sui quali nei prossimi 10-15 anni andranno concentrati gli
investimenti. L’Italia è interessata dal “Corridoio 5”:
Venezia-Trieste/Capodistria-Lubiana-Maribor-Budapest-Uzzhorod-Lviv-Kiev.
Publio Fiori: «Cento miliardi per l’Alta Velocità»
• Il ministro dei Trasporti Publio Fiori annuncia lo stanziamento di 100
miliardi di lire per la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta
velocità: «Il vero problema, adesso, è la Torino-Lione dove dobbiamo
cominciare la progettazione e pensare al finanziamento, visto che solo a
noi italiani servono 5.000 miliardi». E poi: «È una grande partita
politica che stiamo giocando e che bisogna vincere. In caso contrario
già dai prossimi anni rischiamo di vedere tutto il traffico ferroviario
concentrato nel Nord dell’Europa e di esserne tagliati fuori insieme con
i Balcani».
L’Europa approva la Torino-Lione
• Il consiglio europeo di Essen (Germania) inserisce tra i 14 progetti
prioritari per il continente quello per la linea ferroviaria ad alta
velocità Torino-Lione, che lungo la direttrice
Lione–Trieste–Capodistria–Divača–Lubiana–Budapest–confine ucraino
completerà il “corridoio” n. 5 fissato dalla Conferenza di Creta del
marzo 1994.
A Firenze la prima manifestazione antiTav
• A Firenze si svolge la prima manifestazione delle associazioni contro l’Alta velocità ferroviaria.
Bussoleno, molotov contro trivella Tav
• Nella notte vengono lanciate due molotov contro una trivella posta nei
pressi di Bussoleno (Torino) per verificare la conformazione del
sottosuolo. Danni per un centinaio di milioni di lire, sul posto vengono
tracciate scritte contro l’Alta velocità ferroviaria.
- Mercoledì 27 novembre 1996
Bruzolo, No Tav bruciano cabina elettrica
• All’altezza di Bruzolo (Torino) viene data alla fiamme una cabina
elettrica disattivata della linea ferroviaria Torino-Modane. Lievi i
danni, vengono lasciate scritte murali contro il Tav.
Nuova azione dei No Tav a Crotte di Chianocco
• In borgata Crotte di Chianocco (Torino), accanto alla strada
provinciale, viene gettato liquido infiammabile sulle parti elettriche e
sul quadro dei comandi di una trivella: danni per una ventina di
milioni di lire, sul luogo vengono tracciate scritte contro il Tav. Il
pubblico ministero Maurizio Laudi, incaricato delle indagini, indica gli
anarchici come possibili autori dei sabotaggi.
A Mompantero, i No Tav contro le trivelle
• Nei pressi di Mompantero (Torino) viene fatto saltare un generatore di
corrente di un cantiere dove sta operando una trivella: danni per una
trentina di milioni di lire, sul posto vengono lasciate scritte contro
il Tav.
No Tav, bruciata trivella a Moetto
• In località Moetto (Torino) viene bruciata una trivella per le
prospezioni: danni complessivi per circa settanta milioni di lire.
Un flop la manifestazione contro gli attentati No Tav a Bussoleno
• A Bussoleno (Torino) si tiene una manifestazione organizzata da
partiti, sindacati e Chiesa per protestare contro gli attentati all’Alta
velocità: sfilano amministratori comunali ed esponenti di partito, la
gran massa dei valsusini rimane a casa. I giornali locali parlano di
«pochi cittadini che hanno risposto all’appello lanciato dalle
istituzioni».
Arrestati Silvano Pelissero, Edoardo Massari e Maria Soledad Rosas
• Gli anarchici Silvano Pelissero, Edoardo Massari (detto Baleno) e
Maria Soledad Rosas (argentina, detta Sole) vengono arrestati con
l’accusa di appartenere all’organizzazione eco-terrorista “Lupi Grigi”,
responsabile di una serie di attentati in Val Susa contro la linea ad
alta velocità Torino-Lione.
No Tav, Edoardo Massari suicida in carcere
• L’anarchico Edoardo Massari detto “Baleno”, 35 anni, arrestato il 5
marzo insieme a Silvano Pelissero e Maria Soledad Rosas con l’accusa di
far parte dell’organizzazione eco-terrorista “Lupi Grigi”, responsabile
di una serie di attentati in Val Susa contro la linea ad alta velocità
Torino-Lione, muore suicida nel carcere torinese delle Vallette.
No Tav, si suicida anche Maria Soledad Rosas
• L’anarchica argentina Maria Soledad Rosas detta Sole, 24 anni,
arrestata il 5 marzo insieme a Silvano Pelissero ed Edoardo Massari con
l’accusa di far parte dell’organizzazione eco-terrorista “Lupi Grigi”,
responsabile di una serie di attentati in Val Susa contro la linea ad
alta velocità Torino-Lione, muore suicida nella comunità “Sottoiponti”
di Bene Vagienna, dove sta scontando gli arresti domiciliari. Massari,
suo compagno, si era suicidato il 28 marzo.
Pietro Lunardi e Jean-Claude Gayssot d’accordo per la Torino-Lione
• Il governo italiano e quello francese accettano il programma 2001-2012
per la realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità
Torino-Lione. I ministri dei Trasporti, Pietro Lunardi e Jean-Claude
Gayssot, inviano una nota alle rispettive Commissioni intergovernative
in cui per la prima volta vengono fissate date precise per dare il via
ai lavori: progetto esecutivo entro il 2004, partenza dei cantieri nel
2005, completamento entro il 2012.
Marcia No-Tav a Borgone a Bussoleno (Val di Susa)
• Quindicimila persone marciano da Borgone a Bussoleno (Torino) contro
l’alta velocità ferroviaria. Alida Benetto, sindaco di Bussoleno,
avverte: «Questa marcia è stata una grande lezione di democrazia, tutti
d’ora in poi dovranno capire che prima di entrare nella nostra valle con
nuove devastanti infrastrutture dovranno avere anche il consenso delle
amministrazioni locali».
Nuova marcia anti-Tav da Susa a Venaus
• Uomini di chiesa, agricoltori, famiglie, scolaresche, un paio di bande
municipali e un folto gruppo di sindaci, da Venaria a Moncenisio,
partecipano a una marcia anti-Tav da Susa a Venaus (tutti i comuni fanno
parte della provincia di Torino).
No Tav, fermati i sondaggi in Val di Susa
• “I No Tav” della Val di Susa fronteggiano per ore la polizia in
assetto da guerriglia urbana e riescono a fermare i sondaggi sui terreni
alle pendici del Roccia Melone, propedeutici ai cantieri dell’alta
velocità ferroviaria. Le proteste iniziano in mattinata con lo stop ai
treni sulla linea ferroviaria internazionale Torino-Modane (bastano
alcune decine di persone sui binari alla stazione di Bussoleno), la
situazione precipita verso mezzogiorno quando a Mompantero le forze
dell’ordine cercano di rimuovere il blocco dei manifestanti (un migliaio
guidati da sindaci e assessori di vari comuni della provincia di
Torino) che cercano di impedire l’accesso ai luoghi dei sondaggi. Sette
persone vengono portate all’ospedale di Susa (tra loro una vigilessa e
un carabiniere, tutti vengono dimessi dopo le medicazioni del caso). Una
decina di denunce per violenza a pubblico ufficiale, gli ultimi scontri
si verificano alle 17.30, in serata i manifestanti lasciano
spontaneamente i presidi e la Polizia riprende il controllo della zona.
Anti-Tav, “bomba” e fiaccolata
• All’una di notte, sulla statale 25 del Moncenisio tra Susa e Giaglione
(provincia di Torino), grazie a una segnalazione telefonica anonima
viene trovato un candelotto contenente 200 grammi di esplosivo da cava
sistemato in un contenitore da videocassetta: l’ordigno è privo di
innesco e dunque innocuo, secondo gli inquirenti si tratta di un gesto
dimostrativo legato alla forte tensione che esiste nella zona contro la
progettata linea ad alta velocità Torino-Lione. In serata quindicimila
persone manifestano la loro contrarietà al progetto con una fiaccolata
da Mompantero a Susa.
- Mercoledì 16 novembre 2005
Val di Susa, ottantamila contro l’Alta velocità
• Convinte che la ferrovia superveloce Torino-Lione possa ancora essere
bloccata, decine di migliaia di persone (50-80mila) partecipano allo
sciopero generale indetto in Val di Susa e marciano da Bussoleno a Susa
(Torino).
La Torino-Lione: Pro, contro e perché
• La Torino-Lione è un collegamento che rientra nei 30 progetti «Ten»
dell’Unione Europea. [1] Sergio Romano: «Fra le vie di comunicazione
progettate dall’Ue, ve n’è una che interessa particolarmente l’Italia.
il corridoio n. 5, destinato a collegare Venezia, Trieste, Capodistria,
Lubiana, Budapest, Uzgorod, Leopoli, con ramificazioni per Zagabria,
Sarajevo, Bratislava. Se i treni Tav ci collegheranno alla rete
francese, la Valle Padana sarà al centro di un grande sistema viario e
ferroviario per i mercati ”maturi” dell’Europa occidentale e quelli
molto promettenti dell’Europa danubiano balcanica. Se le linee
piemontesi verso la Francia rimarranno quelle d’oggi, le merci e i
servizi passeranno invece a nord delle Alpi». [2] Andrea Pininfarina,
vicepresidente di Confindustria: «Stiamo parlando di un futuro distante
quindici, vent’anni: con la crescita del commercio mondiale senza
ferrovie veloci a quella data la penisola sarà diventata un’isola»
[Leggi tutto l’articolo uscito sul Foglio del Lunedì]
Blitz contro i No-Tav di Venaus
• Nella notte le forze dell’ordine irrompono nel presidio No-Tav di
Venaus (Torino) per porre fine all’occupazione dei terreni su cui
dovranno essere allestiti i cantieri per la linea ferroviaria
Torino-Lione (una ventina di feriti).
Mario Virano presidente dell’Osservatorio sull’Alta velocità
• A Roma si svolge la seduta inaugurale dell’Osservatorio tecnico sulla
linea ad alta velocità Torino-Lione istituito dal governo dopo gli
scontri di Venaus del 6 dicembre 2005 tra manifestanti e forze
dell’ordine. Alla presidenza è nominato l’architetto Mario Virano.
Mercoledì 26 aprile 2006
Loyola de Palacio: «l’avvio della Tav slitta al 2010»
• Loyola De Palacio, coordinatrice dell’Ue per il corridoio n. 5,
presenta in prefettura a Torino, davanti a una cinquantina di sindaci
dei comuni della Val di Susa, il rapporto europeo sull’Alta Velocità
redatto dai cinque saggi comunitari: «Per completare studi e
approfondimenti sulla Tav abbiamo davanti quattro anni. L’orizzonte di
avvio dei cantieri potrebbe essere il 2010».
Troppo facile dare la colpa ai no-Tav
Loris Dadam scrive a Lucia Annunziata su La Stampa: «Leggo sull’ultimo
numero dell’Economist che i principali operatori ferroviari europei (fra
i quali non v’è l’Italia) hanno costituito un’alleanza, chiamata
Railteam, per la gestione coordinata della rete ferroviaria europea ad
alta velocità. Sul sito www.railteam.eu compare una cartina della rete
gestita, dalla quale risulta che già oggi l’attraversamento Est-Ovest
dell’Europa avviene al di sopra delle Alpi». [Leggi tutta la lettera e
la risposta]
Torino-Lione, Virano: tracciato entro giugno
• Confermato dal governo nonostante avesse messo a disposizione il suo
incarico, Mario Virano, capo dell’Osservatorio tecnico sulla
Torino-Lione, fa sapere che lo stato di avanzamento dei lavori è «in
coerenza con il programma previsto» e che entro la fine di giugno
potrebbe essere presentata «un’ipotesi praticabile di tracciato».
Mario Virano ottiene il consenso delle comunità locali
• Dopo tre giorni di lavori, i sindaci della Valle di Susa trovano
un’intesa sulla linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione. Mario
Virano, presidente dell’Osservatorio tecnico, ottiene il consenso delle
comunità locali per una linea che impegni di meno il territorio:
l’uscita della galleria di base viene spostata da Chiomonte a monte di
Susa (a lato della galleria autostradale di Mompantero); il tunnel
diventa lungo 57,1 chilometri, quattro in più di quelli ipotizzati nel
primo progetto, di questi 12,1 sono in territorio italiano. I primi
cantieri, si dice, apriranno già nel 2009.
Torino-Lione, respinte dimissioni Mario Virano
• Mario Virano, commissario straordinario del Governo per la
Torino-Lione e presidente dell’Osservatorio tecnico incaricato di
favorire un percorso concertato con tutte le parti in causa, presenta le
sue dimissioni: «Ho rimesso il mandato alla Presidenza del Consiglio,
date le difficoltà emerse nelle ultime sedute non ci sono le condizioni
per mantenere gli impegni». A inceppare il meccanismo dell’Osservatorio
il rifiuto dei due tecnici delegati dai sindaci della bassa Val di Susa a
sedere al tavolo per approvare il calendario dei lavori. Il governo
conferma la fiducia a Virano.
La Val Susa si ribella
• «È inutile che cerchiate di fare il gioco dei manifestanti buoni
soverchiati dagli estremisti. Siamo tutti insieme, tutti uguali e
determinati, nel limite della legalità: in valle non si pianta nemmeno
un chiodo». Le parole di Doriana Tassotti, insegnante di cinquant’anni,
aprono il remake del film girato a Venaus tra il 6 e l’8 dicembre del
2005. Cambiano la località e i panorami - siamo in frazione Traduerivi a
Susa - ma copione e protagonisti sono gli stessi. Ieri le forze
dell’ordine si sono limitate a controllare a distanza la manifestazione
No Tav [Leggi tutto l’articolo di Maurizio Tropeano]
Paolo Costa: «La Tav è un problema sottovalutato»
• «La Tav è un problema sottovalutato: non è solo della Val di Susa, ma
di mezz’Italia. Capisco gli Osservatori, le battaglie locali: ma a me,
ad esempio, chi mi rappresenta? Come porto di Venezia, se avessi la Tav
potrei vendermi meglio il mio ”transit time” con Port Said-Suez. Potrei
aprirmi a un mercato francese che oggi mi è inibito». Paolo Costa, ex
ministro dei Lavori pubblici, parla come numero uno dell’Autorità
portuale di Venezia, ma anche nelle vesti di presidente del Gruppo di
lavoro incaricato dalla Commissione Ue di individuare – in vista della
revisione della lista dei progetti prioritari per le reti di trasporto
trans-europee – quelle infrastrutture rilevanti per tutta l’Unione:
porti, corridoi ferroviari, etc. «Nel 2005 ne erano stati individuati 30
ed era stato stabilito che nel 2010 ci sarebbe stata una revisione»,
spiega [Leggi tutto l’articolo di Fabio Pozzo]
Approvato tracciato Torino-Lione
• L’Osservatorio tecnico approva all’unanimità il tracciato della
Torino-Lione: 80 chilometri di ferrovia, il tunnel che collegherà Italia
e Francia sarà lungo 57 chilometri e non sbucherà a Venaus o Chiomonte
ma a Susa, dove ci sarà una stazione internazionale e da dove partirà
un’altra galleria di quasi 20 chilometri che arriverà a Chiusa di San
Michele. Al documento manca però l’approvazione dei sindaci dissidenti
della Bassa Valle che, per bocca del neoeletto presidente della Comunità
montana Sandro Plano, avvertono: «Quel tracciato è stato approvato
senza di noi, che siamo 23 e 23 dei punti più caldi della valle».
- Mercoledì 17 febbraio 2010
A Coldimosso arriva la 5ª trivella, assedio No Tav
• A Coldimosso, frazione di Susa (Torino), l’arrivo della quinta
trivella per gli scavi della Lione-Torino scatena la reazione di
centinaia di manifestanti che mettono sotto assedio gli operai finché le
forze dell’ordine non effettuano alcune cariche.
La lezione di Cavour ai No Tav
Nuovi disordini in Val di Susa per i carotaggi sul percorso della
Lione-Torino destinata a collegare la Francia, il Piemonte, la
Lombardia, il Veneto con i Balcani sino all’Ucraina. Un progetto di
corridoio trasversale che ha lo scopo di favorire lo sviluppo di un
grande mercato mitteleuropeo. E che dal punto di vista italiano ha anche
l’obiettivo di trasformare il capoluogo del Piemonte da
“città-officina” della Fiat in un’area metropolitana internazionale
[Leggi tutto l’articolo del Foglio]
Mercoledì 22 giugno 2011
Ultimatum Ue a Matteoli sulla Tav
• Il commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas scrive al ministro
delle Infrastrutture Altero Matteoli per avvertirlo che «se i lavori
della Tav non partono entro il 30 giugno l’Europa toglierà i soldi che
ha destinato all’opera».
Rimosso presidio No-Tav in Val di Susa
• Le forze dell’ordine sbaragliano il presidio No-Tav di Maddalena di
Chiomonte (Torino) e consegnano l’area alle ditte Italcoge e Martina che
dovranno approntare il cantiere per il cunicolo geognostico della
Maddalena, il primo della linea ferroviara Torino-Lione (una trentina di
feriti tra agenti e manifestanti).
Questa voce è in corso di lavorazione e quindi è incompleta, se puoi
migliorala adesso. Te ne sarà grata tutta la comunità di
Anarchopedia.
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