Cerca nel blog

lunedì 12 settembre 2011

Nina e Marianna libere subito!

da infoaut

  • Schermata_2011-09-12_a_12.29.53
    [h 18.00 piazza Castello (Torino) presidio di solidarietà con Nina e Marianna]

    Le donne sono l’anello forte e dolce del Movimento NO TAV; quando entrano nelle lotte, lo fanno perché sentono in pericolo le radici stesse della vita, il diritto al futuro.
    Nina e Marianna sono donne del movimento NO TAV.
    Nina è un’operaia, madre di tre figli, impegnata nel sociale, volontaria del 118. Marianna è una ragazza ventenne, una dei tanti giovani che si sono avvicinati alla lotta NO TAV per generosità, senso di responsabilità e speranza.
    Venerdì sera erano con noi, alla Maddalena di Chiomonte, lungo le recinzioni del fortino dove stanno asserragliate le “forze del disordine” a difendere un cantiere che non c’è e grandi sporchi interessi che invece sono ben presenti e mettono a repentaglio il futuro sociale, ambientale, economico non solo del territorio Valsusino, ma dell’intera collettività.
    Andammo alle reti in tanti, almeno un migliaio di uomini e donne di tutte le età; fummo immediatamente accolti dal lancio fitto di lacrimogeni, sparati ad altezza d’uomo per intossicare e ferire meglio. L’aria si fece presto irrespirabile, una nebbia fitta e velenosa contro cui poco potevano i fazzoletti inzuppati di Malox e le maschere antigas. In questi casi il respiro si inceppa, le gambe diventano pesanti, occhi e polmoni in fiamme.
    Quando gli uomini in armi uscirono dai cancelli per caricare la folla che resisteva ai lacrimogeni, non tutti riuscirono a mettersi in salvo; questa volta le prede furono due donne: Marianna e Nina, intervenuta con lo zaino del pronto soccorso a prestare la prima assistenza ad un ferito.
    Nina e Marianna ora sono in carcere, alle Vallette: il loro arresto è stato convalidato ieri, nonostante fossero incensurate.
    Come Nina e Marianna, altri giovani sono stati in precedenza arrestati, incarcerati, cacciati col foglio di via o accompagnati agli arresti domiciliari.
    In un Paese nel quale sono ormai saltate tutte le garanzie democratiche e costituzionali, dove la militarizzazione dei territori e lo stato di polizia costituiscono lo strumento repressivo di quel partito trasversale degli affari che siede in Parlamento e nelle istituzioni, la generosità, la solidarietà, la difesa dei più deboli , la sete di giustizia e umanità diventano un crimine da punire col carcere. Di questo crimine sono colpevoli, come tutti noi, Nina e Marianna.
    Ma il popolo NO TAV non arretra, la lotta non si arresta, la resistenza continua e si allarga ovunque ci sono ingiustizia e repressione.
    A Nina e Marianna giunga il nostro abbraccio affettuoso, forte e solidale: le vogliamo libere subito!
    Libertà e giustizia per tutti i compagni arrestati ed inquisiti.

    Il Movimento NO TAV

    Nessun commento:

    Posta un commento