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venerdì 2 settembre 2011

Lacrimogeni in corso Brunelleschi

da macerie

 

 

Questa sera, attorno all’ora di cena, i reclusi del Cie torinese hanno ricominciato a protestare: a uno di loro, difatti, il giudice ha prorogato il trattenimento di altri due mesi, oltre i sei che ha già passato rinchiuso là dentro. Una semplice battitura, più che altro un inizio di protesta. Questo è bastato, però, per far perdere le staffe ai poliziotti di guardia che, forse abituati alla Valsusa, hanno subito sparato qualche lacrimogeno per placare gli animi. Se i reclusi non si sono affatto calmati e han continuato a far baccano ancora per ore, qualche abitante dei palazzi vicini - rimasto intossicato dal gas mentre prendeva il fresco sul balcone - si è addirittura infuriato ed ha chiamato giornalisti e Vigili del Fuoco per protestare contro la polizia.
Poco prima di mezzanotte una trentina di solidali si sono dati appuntamento sotto al Centro e hanno dato vita ad mezz’ora abbondante di battitura, sotto lo sguardo vigile di un paio di gazzelle dei carabinieri che si sono limitati a controllare la scena a distanza. I reclusi, montati sui tetti delle strutture, han fatto casino pure loro e salutato a lungo.
Domattina, qualche particolare in più e gli aggiornamenti.

Aggiornamento 2 settembre. Già dalla nottata, la situazione al Centro è di nuovo tranquilla. Intanto, in mattinata, sono stati trasferiti in corso Brunelleschi un’altra quindicina di ragazzi tunisini provenienti da Lampedusa.
Eccovi il lancio dell’Ansa riguardante i fatti di ieri sera.
«Giovedì sera si sono vissuti momenti di tensione al Cie di corso Brunelleschi. Intorno alle 20 un gruppo di circa trenta immigrati ospiti nell’area rossa del Cie, a quanto si apprende tutti tunisini, ha iniziato a protestare contro le forze dell’ordine lanciando oggetti, vettovaglie, bottiglie e altri oggetti.
E’ stata anche danneggiata la porta di un bagno, e alcuni ospiti del Cie si sono gettati contro il cancello dell’area per tentare la fuga. Solo l’immediato intervento degli agenti, che hanno lanciato alcuni lacrimogeni, ha bloccato la “rivolta”. La situazione si è poi normalizzata, e nessuno è riuscito a fuggire.
Numerosi residenti nelle vie adiacenti, in special modo nel vicino edificio di via Santa Maria Mazzarello, investiti dalla nube causata dai lacrimogeni, e spaventati, hanno chiamato i Vigili del fuoco. Nessuno ha comunque dovuto ricorrere a cure ospedaliere.»

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