da romperelerighe.noblogs
Lo scorso 19 Agosto, la Marina Militare degli Stati Uniti ha
assegnato un contratto del valore massimo di 500 milioni di dollari a
tre aziende (Pacific Energy, Pacific Energy Solutions e Photon Finance)
per l’acquisto di energia solare prodotti da sistemi SPGS (Solar power
generation systems), costruiti presso le installazioni militari nello
Stato delle Hawaii. Lo scopo è quello di ridurre il consumo di energia
derivante da combustibili fossili e incrementare quello da fonti
rinnovabili. Sottolineando l’impegno della marina statunitense in questa
direzione, il vice comandante delle forze navali del Pacifico ha
ricordato che “il segretario della Marina Militare ha stabilito che per
il 2020 il 50% del consumo totale di energia provenga da fonti
alternative, e questo contratto ci aiuta a raggiungere l’obbiettivo”. La
stipula di questo contratto evidenzia ancora una volta l’interesse
degli Stati a dare un’immagine “ecologica” alle proprie forze armate. In
italia, ad esempio, il Green Building Council (un consorzio di ditte e
di enti istituzionali operanti nel settore “green”la cui sede nazionale è
nella ex Manifattura Tabacchi di Rovereto) ha riconosciuto la patente
di “ecosostenibile” ad alcuni edifici militari nella base NATO di Aviano
e a quella U.S.A. di Ederle 2 (Dal Molin) a Vicenza. Sempre nel polo
tecnologico ospitato negli edifici della ex Manifattura Tabacchi è
ospitato il consorzio di ditte “Optoi group”(controllato da
Finmeccanica), che si occupa della produzione di sistemi elettronici per
i pannelli solari.
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