da radio onda d'urto
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A Nardò i lavoratori immigrati, provenienti prevalentemente dall’Africa, chiedono diritti e paga contrattuale. Con la protesta di domenica hanno voluto denunciare e ribellarsi al caporale, al quale devono pagare 3 euro al giorno per essere chiamati a lavorare più 5 euro per il trasporto sui campi, rivendicare un salario equo a fronte dei 4-6 euro a cassone di pomodoro (il salario contrattuale è oltre il doppio), avere un lavoro regolare e non in nero (e non correre il pericolo di entrare in clandestinità grazie alla Bossi-Fini).
Una battaglia politica e di civiltà, quindi, di cui parliamo con Ivan, giovane camerunense che studia al Politecnico di Torino ma che quest’estate è sceso in Salento per lavorare subendo pesanti minacce per il suo ruolo.
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