da .informa-azione
Manuel Gutierrez Reinoso è morto durante il trattamento di primo soccorso in un centro medico. Parenti e testimoni oculari dicono che il colpo mortale, insieme ad altri spari, sia partito da un veicolo dei carabineros. L'omicidio è avvenuto nell'area marginale di Macul. I carabineros, seguendo un atteggiamento tipico di ogni poliziotto del mondo, sostengono di non centrare con la morte del sedicenne. "Una delle ipotesi che guidano l'istituzione dell'ordine è che quando il fatto sarebbe stato un litigio" hanno commentato sul posto le autorità.
Secondo la famiglia, intorno alla mezzanotte, Manuel camminava per strada Labarca con suo fratello Gerson, che viaggiava in sedia a rotelle e un amico, che ha accusato i carabineros dell'incidente: "Abbiamo sentito tre colpi di pistola provenienti dai carabineros. C'erano loro veicoli parcheggiati e in movimento". Secondo la sua ricostruzione, sentiti i colpi di pistola si buttarono a terra. Manuel disse che qualcosa lo aveva colpito e cominciò a perdere i sensi. Sollevata la camicia videro la ferita nel petto. Il ragazzo è stato portato al Post 4, Ñuñoa, dove è deceduto. Come affermato dalla madre della vittima, il medico ha confermato che il ragazzo aveva una ferita di grosso calibro. "Non eravamo in nessuna manifestazione, non c'eravamo nemmeno vicino", aggiunge l'amico. Anche il fratello conferma che tre spari sarebbero partiti da un'auto dei carabineros.
Un altro dei manifestanti feriti, è stato identificato come Mario Pinto Parraguez (18 anni). La polizia gli ha sparato in un occhio ed è in condizioni critiche. D'altra parte, il governo ha riferito che la repressione delle proteste di due giorni ha prodotto 1394 arresti e 206 feriti.
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