da inform-azione
Resoconto delle mobilitazioni contro la polizia dopo i recenti omicidi di stato in California. Anche nel 2010 la rabbia contro gli assassini in divisa era scesa nelle strade.Alcuni link video inerenti l'omicidio di Kenneth Harding e le immediate reazioni del quartiere:
http://www.policeone.com/officer-shootings/articles/4050814-Video-Intense-scene-after-SF-police-kill-man
fonte: http://waronsociety.noblogs.org/post/2011/07/20/san-francisco-ca-notes-concerning-recent-actions-against-the-police/ | trad. Cenere
Martedì 19 Luglio, centinaia di persone sono scese nelle strade di San Francisco per dimostrare la loro rabbia per i recenti omicidi in città di Charles Hill e Kenneth Harding rispettivamente per mano della polizia del BART e della SFPD. Abbiamo sfilato dietro uno striscione che diceva “Non possono spararci tutti; fanculo alla polizia” come espressione della nostra idea che gli omicidi della polizia troveranno resistenza e ostinazione ogni volta che questi alzeranno le loro brutte teste in città.
E’ DEFINITIVAMENTE FINITA
Il corteo è iniziato al Dolores Park dove circa 200 persone sono partite e hanno iniziato a muoversi verso Castro. Il percorso ha seguito il percorso del MUNI, impedendo il funzionamento delle linee ferroviarie. Una volta raggiunta la stazione MUNI di Castro, si è scatenato l’inferno. Mentre ci si avvicinava all’incrocio (sede della sotterranea stazione MUNI così come dell’incrocio di alcune linee MUNI) una nutrita parte del corteo ha indossato cappucci e maschere.
Quella che era diventare ormai una folla ha superato senza sforzo i poliziotti disorientati ed è scesa nella stazione. Giù nel livello ammezzato, immondizia è stata data alle fiamme e gettata di sotto, seguita da avvertimenti e segnali. I distributori dei biglietti, gli uffici tariffari e le postazioni degli agenti sono state colpite con martelli e bandiere – andando totalmente distrutte. Fumogeni e fuochi d’artificio sono stati gettati nella stazione, creando caos mentre il gruppo risaliva. Il corteo è quindi tornato verso Castro, tirando sassi sulle teste dell’antisommossa e contro le vetrine della Bank of America prima di continuare verso Mission.
Quelli alla testa del corteo hanno preso la spontanea decisione di continuare verso la stazione di polizia di Mission in Valencia street. Appena il corteo è arrivato, i maiali si sono messi in formazione per proteggere il loro porcile. Ciò non ci ha impedito di tirare razzi, bombe di vernice, e un martello contro la facciata dell’edificio e i suoi difensori. La folla, ora composta da circa 300 persone, è rimasta di fronte la stazione di polizia per un po’, urlando nelle facce della feccia che pattuglia le nostre strade, uccide e imprigiona le persone che amiamo. Dopo aver reso abbondantemente chiaro che li volevamo fuori dal nostro quartiere, abbiamo continuato verso Mission. A questo punto, il corteo ha perso un po’ di affluenza ma ha proseguito verso Mission St. Le cose si sono scaldate quando un operatore della CBS ha iniziato a molestare la folla. La gente ha afferrato la sua grossa videocamere e l’ha frantumata a terra. La polizia ha cercato di fare un arresto, ma sono stati cacciati dai bastoni della gente.
Dopo aver superato Mission, la folla ha preso Market St. e ha iniziato ad andare attraverso il centro in direzione della Civic Center Station (dove hanno ucciso Charles Hill) e poi in Powell Station. A questo punto l’affluenza è aumentata in assoluto, numerosissimi spettatori si sono uniti al corteo antipoliziesco. La folla era abbastanza grande da bloccare entrambi i lati di Market st (evento raro). La polizia ha iniziato a diramare ordini di disperdersi dai loro furgoni alla coda del corteo. Senza fregarcene, comunque, centinaia hanno risposto così ai loro ordini, urlando in continuazione “CHIUDETE QUELLA CAZZO DI BOCCA”. Appena il corteo è andato verso Powell (dove pensavamo di disperderci) l’antisommossa è riuscita a circondarci e ad arrestare circa 30 persone. Appena hanno cercato di aumentare gli arresti, centinaia di persone si sono scagliate contro di loro, gettando oggetti e urlandogli di andare (e morire). Sono scoppiati degli scontri quando una manciata di amici ha evitato l’arresto e altri tentativi sono stati fatti per liberare quelli intrappolati dentro le linee della polizia.
Quando è diventato chiaro che sarebbe stato impossibile liberare i 30 amici catturati dalla polizia, la strategia è cambiata in una lotta vera e propria. Appena la polizia ha iniziato a muovere i furgoni con gli arrestati, il nostro gruppo e altri hanno fatto il possibile per fermarli. I furgoni sono stati inseguiti e si sono tentate delle barricate. La polizia e i loro veicoli sono stati colpiti con sassi, bottiglie, batterie e tutto ciò che gli si poteva lanciare contro. Tutti questi scontri hanno causato feriti tra i poliziotti e una manciata di arresti. Alcune moto della polizia sono state rovesciate e colpite. La notte è finita con una tesa situazione di stallo con la polizia. A questo punto, centinaia di persone dalle zone vicine sono arrivate sulla scena, urlando contro la polizia o semplicemente ad incutere timore. Ancora più merda gli è stata gettata addosso e alla fine la gente è andata via, appena abbiamo saputo che alcuni degli arrestati erano già stati rilasciati.
E’ una modesta opinione dei partecipanti che l’ultimo round di eventi è stato segnato da alcuni degli scontri fisici più violenti all’interno di un corteo contro la polizia negli ultimi tempi. A fine nottata, tutti ad eccezione di uno sono stati rilasciati con accuse minori (per disobbedienza agli ordini e/o batterie). Una persona è rimasta in cella, essendo accusata del reato di assalto con arma letale e vandalismo. (Presto aggiornamenti)
LA RESISTENZA SI STA DIFFONDENDO
Gli attacchi di ieri arrivano in un contesto di crescente campagna di diffusi attacchi contro il MUNI system in rappresaglia per l’omicidio di Kenneth Harding. Sabato, nei momenti del suo omicidio, la gente sul posto ha iniziato ad attaccare la polizia con bottiglie e ha cercato di disturbare la linea ferroviaria. Nei giorni seguenti diversi gruppi di persone dentro e fuori Bayview hanno spontaneamente e diffusamente iniziato una campagna contro il MUNI system: bloccando percorsi, rompendo finestrini di treni e bus, attaccando agenti, scontrandosi con la polizia. Molta di questa resistenza, ovviamente, non è stata riportata dalla feccia dei media. Ad una conferenza stampa tenuta lunedì a Bayview, molti familiari delle vittime della polizia ed altra gente arrabbiata si sono riuniti per denunciare gli omicidi più recenti, condividendo storie riguardo a quanto odino i porci, e per articolare una strategia di resistenza.
Il messaggio alla conferenza e nelle azioni della gente è chiaro: “Vogliamo i porci fuori dal MUNI system e vogliamo che il sistema sia libero, o non ci sarà alcun sistema”. La gente ha promesso di continuare gli attacchi e i blocchi contro treni e bus a servizio del MUNI fino a quando sarà gratis e libero da sbirri. Visto che l’austerità riscuote il tributo sulla povera gente nella Bay Area, è sempre più evidente che l’unica soluzione è l’attacco, e che questi attacchi sono il modo più chiaro di dimostrare la nostra solidarietà.
E’ nel seguire le intenzioni di quelli che lottano per la libertà a Bayview che abbiamo deciso di danneggiare la stazione MUNI a Castro. Questo è solo un contributo di ciò che sta diventando un’ondata di caos contro un sistema che mette una tariffa di 2$ sulle nostre vite.
DANNEGGIAMENTO SISTEMATICO E SABOTAGGIO:
Nell’ultima settimana, in più di 100 hanno danneggiato il BART system bloccando treni e vandalizzando stazioni. Questa attività è stata il risultato di 3 ore di solida ostruzione e ritardi per il BART system a causa della chiusura di alcune stazioni. Ciò è stato fatto in risposta all’omicidio di Charles Hill nella Civic Center Station per mano della polizia del BART. Ancora una volta, abbiamo disturbato il sistema di trasporto come atto di vendetta contro il macello compiuto dalle mani delle guardie armate dei biglietti. La scorsa notte, oltre a mettere fuori uso la stazione MUNI di Castro, abbiamo bloccato percorsi, bus e treni. La polizia ha dovuto chiudere almeno tre stazioni BART per timore dei danneggiamenti che dalla stazione di Castro si sarebbero potuti diffondere nelle altre stazioni. Tramite le nostre azioni e la risposta della polizia, abbiamo costretto il sistema di trasporto nel cuore della capitale finanziaria della West Coast ad un brusco stop per la seconda volta in due settimane.
Va notato che ostacolare questi sistemi e distruggere i loro apparati richiede poco sforzo. Il disturbo del sistema è uno strumento utile, e lo si dovrebbe considerare come uso in risposta ogni volta che i porci uccidono qualcuno nelle nostre città. Il danno economico e il disturbo ai networks di controllo causato da queste azioni è più profondo e ampio di un sasso lanciato contro una vetrina (per quanto sia comunque un’azione amabile).
NON CI INTERESSANO LE BUGIE DEI PORCI:
Temendo in pieno la ribellione, la SFPD e i loro servi dei media sono andati in modalità iperattiva. Ogni giorno forniscono giustificazioni per i loro omicidi. Dicono che Charles Hill avesse un coltello. Dicono che Kenneth Harding gli abbia sparato. Parlano delle precedenti condanne di Harding e alludono alla sua connessione con l’omicidio di una donna incinta nello stato di Washington. In ognuno di questi casi, è importante per i nemici della polizia non farsi fregare dai loro imbrogli.
La questione non è mai stata il carattere di Kenneth Harding o che tipo di armi le vittime della violenza poliziesca possono o non possono avere. La questione è che il rinforzo armato del capitale e lo stato hanno rafforzato una sentenza di morte contro i poveri in questa città; facendosi giudici da sé, giudicando e giustiziando chi non può pagare il biglietto, non ha una casa, o infrange le loro leggi senza senso per sopravvivere. Non ci interesse se Kenneth Harding avesse una pistola. Infatti, vorremmo che lui avesse sparato agli uomini che gli hanno sparato dieci volte alla schiena e alla gola. Ogni giustificazione per il suo omicidio manca il punto di una situazione che in primo luogo non dovrebbe mai verificarsi. Non dovremmo pagare per i loro treni e i poliziotti non dovrebbero esistere per salvaguardare le tariffe (o il resto). Per incolpare Kenneth Harding o Charles Hill o ogni vittima della violenza poliziesca per le atrocità commesse a loro svantaggio dalla polizia affiancata con lo stato, sempre. Kenneth Harding è morto per un motivo: perché gli agenti gli hanno sparato dieci volte alla schiena e alla gola e lo hanno guardato dissanguarsi a morte sulla strada.
IN CONCLUSIONE:
Quando la polizia uccide nelle nostre città, dobbiamo rispondere subito e continuare ad aumentare la resistenza. Questo è successo in risposta ai recenti omicidi a San Francisco. La gente ovunque in città – vittime, familiari, ragazzi arrabbiati, anarchici, comunisti, hooligan, non hanno aspettato la Sinistra o qualche gruppo Non-Profit per iniziare. Hanno agito senza esitazione e costrizione, impostando l’evolversi della lotta contro la polizia. E’ importante non cadere nelle trappole disseminate dallo Stato. La lotta non può essere limitata ad un quartiere o a serie “legittimate” di timori o ad una parte della popolazione. Dobbiamo lottare contro la SFPD in tutta la città, contro la polizia del BART in tutta la Baia, e contro la polizia su scala globale. Gli eventi di queste settimane hanno dimostrato che la gente arrabbiata sta agendo contro la polizia e il sistema che essa rafforza nei loro quartieri, e si unisce alle lotte di altri e agisce in solidarietà attraverso l’attacco. La lotta che è iniziata con la ribellione per Oscar Grant (ndt. Altra vittima della polizia del BART) sta giusto iniziando ad emergere dall’ibernazione. La gente sta iniziando – collettivamente e diffusamente – a resistere contro il terrore poliziesco nelle nostre strade. Questo è solo un assaggio.
Con tristezza e rabbia.
San Francisco, CA
20 Luglio 2011
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