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domenica 15 maggio 2011

William Godwin

da anarcopedia

William Godwin (Wisbech, Gran Bretagna, 3 marzo 1756 - Londra, 7 aprile 1836), è stato un pensatore e teorico inglese, considerato da alcuni "solo" un precursore dell’anarchismo e da molti altri il primo vero anarchico della storia, le cui idee influenzarono il movimento anarchico inglese e mondiale.

Indice

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[modifica] La vita e il pensiero

William Godwin
William Godwin nacque il 3 marzo 1756 a Wisbech, nella contea di Cambridge. Pastore anglicano dissidente (tra il 1778 e il 1882), ebbe una grande passione per le letture degli illuministi francesi che lo portarono ad abbandonare la vita religiosa a cui sembrava destinato.
Trasferitosi a Londra nel 1773, si avvicinò all’ala sinistra del partito whig (partito politico inglese che si opponeva ai Tories e nel XIX secolo fu sostituito dal Partito liberale) che poi lo portarono ad abbracciare l'ateismo dell’illuminismo radicale.
La rivoluzione francese ispirò l’opera filosofica Inchiesta sulla giustizia politica pubblicata nel 1793 e contenente i principali elementi politico-economici degli ideali libertari.
La sua prima moglie, Mary Woollstonecraft, pubblicò nel 1792 il saggio Rivendicazioni dei diritti delle donne, divenendo un’antesignana del femminismo. Il rapporto con Wollstonecraft fu il felice incontro tra due spiriti libertari che finì tragicamente con la morte della donna quando questa diede alla luce la figlia Mary.
L’elemento cardine del pensiero di Godwin è la “ragione”, convinto com’era che il popolo non dovesse essere abbandonato a se stesso poiché altrimenti sarebbe stato vittima della superstizione religiosa e dell’autorità dei governi. Per Godwin solo l’educazione e l’istruzione avrebbero potuto sviluppare la “ragione”, ma questi avrebbero potuto esplicarsi in maniera completa solo entro una società libera e egualitaria.
Fu convinto assertore di una concezione pedagogica antiautoritaria e libertaria, fondata sul rapporto paritario tra docente e allievo. Godwin, che non si definì mai anarchico, anche perché in quel periodo il termine anarchico assunse un significato più dispregiativo che mai, auspicò l’abolizione dello Stato e la sua riorganizzazione in piccoli comuni che chiamava “parrocchie”. Nel 1820, pubblicò Sulla Popolazione, scritto che doveva confutare le teorie di Malthus sulla sovrappopolazione.
Morì a Londra il 7 aprile 1836, vittima della stampa conservatrice, che lo ridusse alla miseria con le sue brutali critiche.

[modifica] Il radicalismo di Godwin

Godwin, all’epoca, fu un pensatore considerato estremista, tuttavia accanto ad alcuni concetti radicali (es. abolizione dello Stato) se ne affiancavano altri che oggi sarebbero da tutti considerati irreprensibili. Ecco alcuni esempi:
  • La gente dovrebbe essere giudicata soltanto per le proprie capacità.
  • La guerra è legittima solo per la difesa della libertà del proprio paese o di altri paesi.
  • Il colonialismo è immorale.
  • La democrazia è più efficiente di altre forme del governo, poichè permette a tutti di esprimere il proprio parere, piuttosto che centralizzare il potere nelle mani di un monarca. Tuttavia è necessario evitare che la maggioranza limiti la libertà alla minoranza.
  • E’ meglio che il governo stia vicino alla gente.
  • Gli individui dovrebbero aiutare coloro che ne hanno bisogno.
  • I criminali dovrebbero essere riabilitati.
  • Tutti devono avere la possibilità di esprimere giudizi dettati dalla propria coscienza senza che questi minaccino la sicurezza altrui.
  • La censura impedisce che la verità venga conosciuta e dovrebbe essere utilizzata solo quando viene messa in pericolo la libertà delle persone.

[modifica] Dibattito tra Godwin e Malthus

Il 7 giugno del 1798, usciva in Inghilterra un libretto anonimo intitolato: "An Essay on the principle of population as it affects the future improvement of society, with remarks on the speculations of Mr. Godwin, M. Condorcet and other writers". Qualche settimana dopo si venne a sapere che l’autore era Thomas Robert Malthus (1766-1834).
Il libro era una polemica risposta a Jean Antoine de Condorcet (1741 o 1743-1794) e, soprattutto, all'anarchico inglese William Godwin, che aveva scritto, nel 1793, un libro intitolato: An inquiry concerning political justice and its influence on general virtues and happiness e, nel 1797, un altro saggio, Enquiry concerning Political Justice ("Indagine sulla giustizia politica"), in cui sosteneva che fosse possibile diffondere il benessere a tutta l’umanità tramite l’eliminazione del lusso, l’esplicarsi di un comportamento socialmente utile, l’uso della scienza a beneficio della società.
Malthus scrisse una nuova versione dei Saggi sui principi della popolazione, firmata questa volta, pubblicata nel 1803 (successivamente seguirono varie altre edizioni fino alla sesta pubblicata nel 1826).
Nel suo “Saggio” delinea un progressivo impoverimento della ricchezza dei popoli, perché, senza interventi estrinseci, mentre la ricchezza tende ad aumentare in proporzione aritmetica, la popolazione si accresce in proporzione geometrica, risultando così sempre maggiore lo squilibrio tra i beni prodotti e i consumatori: da qui la necessità di sempre maggiori interventi esterni (pubblici e privati) in economia.
Inoltre secondo Malthus il rapido aumento della popolazione inglese era dovuto all’eccessiva prolificità delle classi povere, che abbisognano dei, peraltro non generosi, contributi statali stabiliti dalla "Legge sui poveri" che Malthus proponeva di abolire per indurre i poveri a fare meno figli.
Godwin non rispose al saggio malthusiano se non quasi vent’anni dopo con la pubblicazione, nel 1820, di Of Population ("Sulla popolazione"), criticando con forza le deduzioni malthusiane sui tassi di crescita della popolazione, sulle riserve di cibo e la posizione filosofica, secondo la quale ogni miglioramento è inutile. Egli riteneva che il progresso tecnologico, una più equa distribuzione delle ricchezze e una diversa organizzazione sociale, sulla base dell’esperienza rivoluzionaria francese, avrebbero migliorato drasticamente le condizioni di vita della popolazione.

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