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lunedì 16 maggio 2011

Sardegna: bloccati cantieri per l’installazione di radar militari

da rompere le righe






Da qualche settimana sulla costa occidentale della Sardegna si sta tentando di procedere all’installazione di quattro radar militari, definiti “anti-migranti”, le località interessate (Sant’Antioco – Capo Sperone; Fluminimaggiore – Capo Pecora; Tresnuraghes – Tinnias; Sassari – Argentiera).
Le installazioni dovrebbero essere 17 o 18 in tutta Italia, di cui 4 in Sardegna, una sicuramente già realizzata ma non funzionante a Siracusa, un’altra autorizzata a Gagliano del Capo in provincia di Lecce, le altre dovrebbero concentrarsi (si vocifera) tra la Liguria (dove uno dovrebbe già essere realizzato) e le coste Adriatica e Ionica. Tutte fanno parte del progetto dell’Unione Europea di potenziamento delle frontiere esterne della “Fortezza Europa” in difesa dai flussi migratori provenienti dal Nord Africa.
La ditta appaltatrice è ALMAVIVA del gruppo FINMECCANICA mentre l’opera nel complesso è affidata alla GUARDIA DI FINANZA.
In Sardegna ad oggi tutti e quattro i cantieri, partiti quasi in contemporanea, sono bloccati e presidiati. La popolazione, prima a Sant’Antioco, poi a Fluminimaggiore, quindi a Tresnuraghes e Argentiera-Sassari, si sta opponendo, all’ennesimo “ordigno” militare calato dall’alto.
I militari e i tecnici, già presentatisi più volte, in diversa foggia, con ruspe, elicotteri, sedicenti esperti, e carabinieri che identificano i manifestanti, sono stati finora respinti con successo.
Ma i tentativi continueranno, e, passato l’entusiasmo iniziale, molti, tanto più se si è pochi, saranno presi da stanchezza e scoramento.
Ciò che sta avvenendo è cosa rara e bella. Si dice no ad un’installazione militare che fa male da molti punti di vista. Facciamo che non muoia e che non rimanga un problema delle comunità locali.

Per informazioni e partecipazione:
noradarcaposperone.blogspot.com

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