Rimasto senza casa per la guerra, impiegato statale vive in un'aula scolastica, spostandosi poi in un cimitero, nello studio di un pittore e al Colosseo. Come parodia del neorealismo è irresistibile. Oltre al contributo di una compatta sceneggiatura (Age, Scarpelli, Metz, Marchesi dalla commedia Il custode di Alfredo Moscariello) c'è un formidabile Totò che dà la sensazione di inventarsi la parte man mano che il film procede.
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