La vita metropolitana e la società moderna al centro dello studio sociologico
Studioso tedesco dal pensiero profondo e originale, George Simmel si impegnò soprattutto in filosofia e sociologia. Personaggio estroverso ed eclettico, la sua opera è forse tra le più difficili da classificare proprio come la sua figura di studioso che si pone a cavallo tra la disciplina filosofica e quella sociologica. Egli rappresenta, in questo senso, l’esempio più riuscito dell’inevitabile contaminazione tra le due scienze.
Partendo da posizioni neo-kantiste e influenzato dalla filosofia dei valori di Windelband e Rickert, nonché dalla fenomenologia di Husserl, Simmel sviluppa una sociologia nella quale un ruolo centrale è rivestito dalla forma dell’interazione: per un sociologo non è importante capire perché un’azione ha luogo, in quanto essa è sempre legata alle intenzioni spontanee dei singoli, piuttosto deve analizzare le forme che essa assume nel suo interagire con altre azioni.
L’interesse principale degli studi di Simmel è l’analisi degli effetti della modernizzazione sulla vita sociale in riferimento a tre temi centrali nella sua opera.
In primis, la dimensione dei gruppi sociali attraverso lo studio della transizione da una vita comunitaria di piccoli gruppi alla vita urbana in più grandi collettivi dove l’individuo sperimenta un senso di solitudine sempre più accentuato.
Molto nota è la sua analisi della vita moderna metropolitana, che secondo lo studioso avrebbe effetti alienanti sull’individuo: inserito, infatti, in un contesto dai molteplici stimoli e dai contatti superficiali sperimenterebbe uno stato di continua tensione nervosa (l’uomo blasé).
Un secondo tema, come in Spencer e in Durkheim, è la divisione del lavoro crescente nella società industriale. Analizzando la crescente differenziazione delle sfere di vita che incoraggiano l’individualismo, Simmel arriva alla conclusione che nella società moderna sarebbe in atto un processo di modalizzazione della sfera morale, ossia l’etica diviene, come le altre sfere, una modalità di accesso alle relazioni e non un contenuto universale.
Il terzo tema, in qualche modo, deriva dal tema precedente e riguarda il denaro, inteso come la modalità universale di accesso alle relazioni che trascende qualsiasi sfera. Il denaro, per Simmel, è l’espressione della razionalità moderna che livella e riduce tutti gli aspetti della vita (le sfere sociali) a un criterio puramente quantitativo.
Simmel resta, tra i classici, l’autore che più di ogni altro ha saputo guardare alla vita metropolitana con un’analisi lucida dei suoi sviluppi e delle sue conseguenze: i suoi lavori sulla povertà, sulla moda, sulla solitudine e sul denaro sono ancora oggi libri fondamentali per comprendere la realtà sociale di ogni giorno.
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