ome fare il vino in casa propria. Whohoo!
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In questo file parleremo di come farsi una riserva di vino fatto in
casa, partendo dalla compera dell'uva fino a giungere alla
realizzazione del prodotto da servire a tavola. Se siete stanchi della
solita birra del sabato sera e volete disporre di qualcosa di veramente
forte, da usare in qualsiasi occasione, seguite questo breve e conciso
itinerario di enofilia. Non c'e' niente di meglio che ubriacarsi con
del buon vino rosso (dico rosso perche' e' quello che preferisco) fatto
col metodo del babbo, che a sua volta l'ha imparato dal nonno che a sua
volta l'ha imparato dal suo babbo ancora e cosi' via! Se il vostro
babbo invece non ha imparato dal nonno a fare il vino, forse perche'
neanche il nonno l'ha imparato dal suo babbo, allora questa e' l'
occasione giusta per iniziare voi stessi la catena che si tramandera'
di generazione in generazione: e' un'occasione unica per costruire un
futuro ai tuoi figli, che, quando saranno depressi perche' il loro
fornitore gli avra' venduto il basilico invece della marijuana o l'
aspirina effervescente invece dell'ecstasy, potranno dirvi: <<Babbo,
dammi una bottiglia di quello tuo, che oggi mi sento giu' di morale!>>.
In questo mondo crudele in cui tutti cercano di fregarti, la figura del
babbo rimarra' ancora un punto fisso nella tua vita, col suo vino super
pregiato (e super alcolico) che pone fine a tutti i problemi!!!
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Premetto subito che per la realizzazione del prodotto bisogna disporre
di attrezzi abbastanza specifici e di una cantina per la conservazione
dei recipienti. Se non avete questi strumenti potete farveli prestare
da un amico o noleggiarli da un cantiniere.
Forse molti di voi non lo sapranno, ma il vino non nasce direttamente
nelle bottiglie, no, ci vuole l'uva per farlo. Sara' quindi vostra cura
procurarvi dell'uva da vino (e non da tavola!), che potrete trovare da
un viticoltore qualsiasi. L' Italia e' famosa per i suoi siti vinicoli,
particolarmente per quelli toscani e piemontesi. Posso pero'
assicurarvi che i vigneti del Sud (come Chieti, Bari o Solopaca) hanno
poco da invidiare a quelli del Nord. Tra i vari tipi di uva comunque vi
consiglio quella di Montepulciano (ha un'ottimo rapporto qualita'/
prezzo); e' inutile dire che dalla qualita' dell'uva dipende la bonta'
del vino. Quella di Montepulciano, come del resto anche le altre
qualita' di uva, variano il prezzo di annata in annata; negli ultimi
tempi il prezzo si aggira intorno a 900 lire al chilo per l'uva nera e
800 lire per quella bianca. Per quanto riguarda la quantita' da
comprare, vi basti sapere che un quintale di uva puo' fruttare da 65 a
70 litri di vino (personalmente ve ne consiglio 6 q per stare
tranquilli un anno intero senza esagerare). Il prezzo pero' non prevede
il trasporto dell'uva a casa vostra; se volete usufruire della consegna
a domicilio il prezzo puo' aumentare di circa 200 lire da quello sopra
citato. Il periodo per comprare l'uva e' in fine settembre e tutto
ottobre.
Una volta comprata l'uva senza perdere tempo passate subito alla prima
fase dell'elaborazione: la pigiatura. Per questa fase c'e' un attrezzo
fatto a posta: la pigiatrice. E' questa una macchina con l'estremo
superiore a forma di imbuto, nel quale viene versata l'uva nelle
cassette, che provvede a sciacciarla facendone uscire il succo. Se non
disponete di una pigiatrice, pigiate allora l'uva con i vostri piedi
come si faceva nei vecchi tempi (magari il vino sara' ancora piu'
alcolico!). Sia il succo che la vinaccia (cosi' si chiama tutta la
parte non liquida del grappolo contenente i graspoli e i semi) vengono
lasciati fermentare in una botte per circa 5 giorni (in questo periodo
di tempo la gradazione di zucchero deve essere minimo di circa 20-21
gradi; da questa dipende la gradazione del vostro futuro vino). La
botte deve essere coperta solo da un panno (non chiudetela
ermeticamente altrimenti il vino non fermentera', oppure potreste
ottenere dello spumante, che pero' esige cure diverse). Terminati tutti
questi piccoli lavoretti intermedi, il mosto si raccoglie nelle
damigiane la cui capacita' e' di solito di 54 l. La fermentazione del
vino continua anche nelle damigiane: e' percio' importante non chiudere
le medesime, dato che nella fermentazione viene liberata anidride
carbonica. Dopo un mese e mezzo di fermentazione, i recipienti possono
essere tappati. In questa seconda fase e' importante chiudere bene i
recipienti (che avrete riposto in cantina, o comunque in un luogo molto
fresco) con tappi di sughero, per evitare che polvere o insetti possano
danneggiare il prodotto. Si sa che il vino migliora invecchiando:
percio', almeno per i primi tempi non abbiate fretta di berlo (anche se
so che sara' difficile !!). Dopo un breve periodo di "stagionatura" il
vino durante il periodo di luna calante di marzo va travasato nelle
bottiglie e tappato con dei normalissimi tappi (100 pezzi costano 1000
lire).
ATTENZIONE! se sulla superfice del vino compare un velo bianco
(fioretta) significa che o l'uva era di qualita' scadente o l'intero
ambiente di lavorazione poco pulito; cio' provoca un'alterazione del
sapore del vino e un'abbassamento della gradazione. Ci sono in
commercio delle pasticche che salvaguardano la salute del vino che
pero' vanno usate come prevenzione (non quando il vino e' gia' malato).
A questo punto il vino puo' essere gustato; non dimenticate infine il
mio motto :"Con un bicchiere di vino rosso, chiavo a piu' non posso!!"
(assicuro a voi maschietti un incremento delle prestazioni, 50 botte al
litro!!!). E per rimanere in tema di alcolici: " nu' bicchier e cognac,
na fell 'e picchiak, 'u pesc 'nti pack!!".
== Fonte: BottleNeck ==
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