Derubato della bicicletta, indispensabile per il lavoro appena trovato, disoccupato va col figlioletto alla ricerca del ladro attraverso la Roma del dopoguerra, incontrando solidarietà, indifferenza, aperta ostilità. Tratto dal romanzo (1946) omonimo di Luigi Bartolini, la cui sceneggiatura risulta firmata anche da O. Biancoli, S. Cecchi D'Amico, A. Franci, G. Gherardi, G. Guerrieri, è – con Umberto D (1952) – il risultato più alto del sodalizio De Sica-Zavattini e uno dei capolavori del neorealismo, quello che con Roma, città aperta (1945) fu più conosciuto all'estero. L'amore per i personaggi diventa vera pietà, la poesia del quotidiano non nasconde la realtà sociale. Oscar speciale 1949, 6 Nastri d'argento e altri premi (Locarno, New York, Londra, Knokke-le-Zonte, Bruxelles ecc.). La parte di Maggiorani era stata offerta a Cary Grant. Sergio Leone giovane compare vestito da seminarista.
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